Wonderful tonight di Girolamo Mimmo Calcara

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Tutto ebbe inizio quando, parlando di me in ufficio, dissi che vivevo da solo. Nora che fino ad allora aveva solo ascoltato, disse: -Allora sarai bravissimo in cucina?- In un primo momento non seppi stabilire se era stata una domanda fine a se stessa, o se, in essa, ci fosse qualcos’altro. Per scoprirlo, risposi: -Non c’è che un modo per scoprirlo.-

Mi guardò come se la mia risposta fosse una sfida e:

-Bene! Allora perché non stasera?-

Sentii il viso avvamparmi, mi sforzai, però, di tenere la parte dell’uomo sicuro di se. Tuttavia in quel momento avrei voluto un bicchiere d’acqua fresca che spegnesse

l’arsura della mia gola. La mia voce gracchiò parlando.

-Perché no!-

-Bene! Allora alle otto a casa tua, ok?

Subito dopo uscì sorridendo divertita e salutando con la mano. Nella stanza incontrai

gli occhi di Lucia che sorrise e alzò il pollice. Marco, invece, m’incitava agitando i pugni. Nora mi piaceva, e non ne avevo mai fatto mistero, ma non avrei mai creduto di essere così considerato da lei. Subito dopo, però, il terrore mi assalì. Sì che sapevo arrangiarmi in cucina, ma in questo caso era diverso, lei, forse, si aspettava qualcosa di particolare. Cominciai a pensare a cosa gli avrei potuto cucinare. Ricordai la prima volta che ebbi a che fare, mio malgrado, con una cucina. Fu durante il servizio militare, quando mi ci avevano spedito a lavare le pentole per punizione, e, restando simpatico al maresciallo, ci rimasi fino alla fine della naia. Tuttavia in quel periodo qualcosa avevo imparato. Ad esempio i gamberoni in gratè con contorno di verdure grigliate che faceva Mario il cuoco. Sì, i gamberoni, da secondo potevano andare bene ed io ce la potevo fare. Poi, un altro episodio, relativo al cucinare, che avevo vissuto in passato, mi suggerì l’idea per il primo. Gamberetti alla Gerard! Gerard un amico francese che viveva a Pinerolo, che, in occasione di una cena a casa sua, preparò una squisitezza da me ribattezzata: Gamberetti alla Gerard. Nella mia testa si stava delineando la cena che avrei preparato, e comunque ero preoccupato. Un conto era cucinare per sopravvivere, un altro confezionare una cena con l’obiettivo minimo di stupirla. Quelle cose non le avevo mai fatte, come pretendere di riuscirci? La voce della commessa del supermercato mi riscosse, era il mio turno, di getto ordinai i gamberoni, i gamberetti rossi, e un polpo.

Bocconcini di polpo con olio buono e pepe nero, poteva essere un ottimo antipasto. Preso l’occorrente corsi a casa. Avevo tutto il pomeriggio, ma era meglio sbrigarsi. Davanti al reparto gastronomia ebbi, però, la tentazione del pronto e porta via: la superai! Quella era una sfida e non potevo tirarmi indietro. Un mazzo di gerbere, da mettere sul tavolo fu l’ultimo acquisto: sapevo che erano i suoi fiori preferiti. Una volta a casa per prima cosa infilai il polpo nella pentola a pressione mai usata. Poi furono due ore d’incredibile confusione. Pentole, padelle, e contenitori sparsi ovunque. I gamberetti sgusciati, li misi a cuocere insieme al sugo di pomodoro. Sugo che avevo preparato con soffritto di cipolla, carota, sedano e una punta d’aglio. A metà cottura, aggiunsi il peperoncino e in ultimo qualche foglia di basilico. I gamberoni, tagliati nel

mezzo, li ho farciti con un trito di erbette e ricoperti con il pane secco grattugiato da me stesso. Poiché avevo l’impressione di aver fatto poco, preparai anche dei crostini per accompagnare l’insalata di polpo. Abbrustolendo il pane mi venne l’idea di utilizzare parte dei gamberetti per condire i crostini. Più tardi, quando furono cotti, li tritai finemente, poi li rivoltai in una ciotola, dove avevo preparato un finissimo intruglio di aromi: salvia, origano, aglio, prezzemolo, e, un cucchiaio di marmellata di cipolle: un’invenzione! Infine spalmai il trito sulle fettine di pane abbrustolito. Pochi minuti alle otto e avevo tutto pronto, ad eccezione degli spaghetti: li avrei messi a cuocere all’arrivo di Nora. Alle otto in punto il campanello suonò. Aprii la porta e me la trovai di

fronte radiosa. Bella come non l’avevo mai vista. – Non mi fai entrare?-

Ero rimasto imbambolato sull’uscio. La feci entrare e la invitai a mettersi comoda mentre mettevo gli spaghetti in pentola. Poi, tirai fuori dal frigo una bottiglia di

Vernaccia di San Gimignano e la stappai. Seguiva i miei movimenti divertita, io mi sentivo imbranato. Versai il vino nei bicchieri e gli porsi il piatto con i crostini.

La osservai mentre ne portava uno alla bocca. Lo morse e immediatamente dopo

spalancò gli occhi allungando il collo. Ero in tachicardia perché ricordai che non avevo pensato di assaggiarli. Senza quasi respirare attesi che dicesse qualcosa. Si passò la lingua sulle labbra, con un movimento sensualissimo, e i suoi occhi brillarono.

–Squi-si-ti-ssi-mo!-

Mi sciolsi come un ghiacciolo al sole d’agosto. Ne presi uno anch’io e lo gustai intanto che controllavo la cottura degli spaghetti: veramente buono. Nora mi venne dietro tenendo un altro crostino in una mano, e il bicchiere del vino nell’altra.

–Il profumo che si sente è da acquolina in bocca… cosa c’è qui dentro? –

Disse togliendo il coperchio alla ciotola con i bocconcini di polpo. Presi la ciotola e la misi in tavola. Nora alternava i crostini al polpo mentre scolavo gli spaghetti. Poi, mentre li condivo con il sugo in cui avevo cotto i gamberetti, con le dita, mi mise in bocca un pezzetto di polpo, leccandosele subito dopo e ammiccando maliziosa. Le sorrisi mentre incorniciavo gli spaghetti con i gamberetti. A tavola volle avvicinare le sedie: Queste cose si devono gustare stando a contatto di gomito.-

Le sue intenzioni post cena, erano chiare e la conversazione che ne seguì, servì ad addentrarci sempre più nella conoscenza delle nostre personalità. Quando,

infine, subito dopo che ci passammo l’ultimo gamberone da una bocca all’altra, si alzò afferrando la bottiglia del vino, i due bicchieri, e, assumendo una posa che era tutto un programma, disse: - C’è un posto più comodo dove continuare a parlare di noi?-

Fu così che sulle note di Wonderful tonight, oltrepassammo la soglia della mia camera.


Commenti: 14 (Discussione conclusa)
  • #14

    maria rosaria (lunedì, 26 settembre 2011 22:09)

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  • #13

    maria rosaria (lunedì, 26 settembre 2011 22:05)

    è moooolto gustoso il tutto

  • #12

    Lucia (venerdì, 16 settembre 2011 21:45)

    Bello, mi piace

  • #11

    daniela (venerdì, 16 settembre 2011 10:10)

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  • #10

    massimo (giovedì, 08 settembre 2011 21:26)

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  • #9

    rosetta (giovedì, 08 settembre 2011 14:21)

    mi piace....adoro cucinare...e chi sa cucinare...

  • #8

    chiara foglino (mercoledì, 07 settembre 2011 21:10)

    bello,mimmo,ma la prossima volta voglio assaggiare il piatto...

  • #7

    kia (sabato, 03 settembre 2011 22:39)

    MI PIACE

  • #6

    isabella (sabato, 03 settembre 2011 19:01)

    mi piace

  • #5

    francesca (sabato, 03 settembre 2011 12:31)

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  • #4

    rosetta (sabato, 03 settembre 2011 12:29)

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  • #3

    daniela (sabato, 03 settembre 2011 11:32)

    MI PIACE

  • #2

    daniela (sabato, 03 settembre 2011 11:30)

    bellissimo, complimenti, mi hai fatto venire una gran fame :o)

  • #1

    sabrina (mercoledì, 31 agosto 2011 21:08)

    Tè capì il Girolamo, che sensuale? :)
    MI PIACE


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